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alla 1° pagina..) relative all’alimentazione, agli sport dei bambini, all’organizzazione dei compleanni e così via. I risultati sono apparsi chiari: le madri gestiscono il 71% delle faccende domestiche che richiedono uno sforzo mentale, il 60% in più rispetto ai padri.
Mamme e papà hanno ruoli diversi: le mamme si assumono il 79% dei lavori quotidiani come pulizie e cura dei bambini, più del doppio dei papà (37%). I papà invece si concentrano su compiti episodici relativi alle finanze e riparazioni domestiche (65%), sebbene le mamme ne svolgano ancora una quota significativa (53%), il che porta a una duplicazione degli sforzi.
In generale, entrambi i genitori sopravvalutano il loro contributo, ma i padri in misura molto maggiore rispetto alle madri. Ovviamente, i genitori single devono accollarsi l’intero carico di lavoro, e nel caso dei padri la distanza con quelli che vivono in famiglia risulta siderale.
«Il carico mentale dei genitori è un lavoro invisibile ma importante», commenta la dottoressa Ana Catalano Weeks, politologa del Dipartimento di Politica, Lingue e Studi Internazionali dell'Università di Bath che ha coordinato lo studio. «È un lavoro che può portare a stress, burnout genitoriale e può persino influire in modo negativo sulla carriera delle donne. In molti casi il risentimento può accumularsi e possono crearsi tensioni nella coppia. L'impatto del carico mentale domestico sulle donne si ripercuote infatti molto spesso in ambito lavorativo perché le mamme lavoratrici hanno il doppio delle possibilità rispetto ai padri per ritrovarsi a scegliere il part-time involontario: meno lavoro in ufficio per occuparsi a casa di figli e famiglia».
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23/12/2024 Andrea Sperelli
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