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alla 1° pagina..) ricoverati fra il 2019 e il 2021. Con oltre 30 gradi, il rischio di ictus risultava maggiore per gli uomini e i pazienti con storia di dislipidemia, ipertensione o fibrillazione atriale. Altri fattori di rischio accertati per l'ictus ischemico sono ipertensione, fumo di sigaretta, alimentazione scorretta, sedentarietà e inquinamento atmosferico.
«I nostri risultati indicano un forte legame tra esposizione al calore e aumento del rischio di ictus ischemico, sottolineando l'urgenza di strategie preventive durante i periodi di caldo estremo», ha commentato Xinlei Zhu dell'Università Fudan, tra gli autori del lavoro.
Ancora non del tutto chiari i meccanismi alla base dell’associazione fra temperatura elevata e insorgenza della malattia. È possibile che il calore aumenti il flusso sanguigno cutaneo e la sudorazione, causando così disidratazione e aumento di concentrazione e viscosità del sangue.
Fattori che possono associarsi alla formazione di trombi e di conseguenza all’aumento del rischio di ictus ischemico. Secondo i ricercatori, i soggetti a rischio di ictus, soprattutto uomini con dislipidemia, ipertensione e fibrillazione atriale, dovrebbero praticare un’attività fisica nelle ore meno calde, ridurre le attività all’aperto, bere molta acqua e utilizzare l’aria condizionata nelle ore più calde della giornata.
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08/03/2024 Andrea Sperelli
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