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alla 1° pagina..) del russamento nella CKB e nella UK Biobank (UKB) sono state selezionate per costruire punteggi di rischio genetico (GRS).
Grazie a un metodo a due fasi, i ricercatori hanno stimato le associazioni fra il russamento geneticamente previsto e l’ictus. Inoltre, sono state eseguite le analisi MR in un sottogruppo non obeso (indice di massa corporea, IMC <24,0 kg/m2), e MR multivariabile (MVMR), per controllare la potenziale pleiotropia dovuta all’IMC.
Gli scienziati hanno infine applicato il metodo ponderato con varianza inversa per stimare l’associazione causale con le varianti genetiche identificate in GWAS di CKB. Il follow up, della durata media di 10,10 anni, ha mostrato l’insorgenza dell’ictus in 19.623 soggetti, quella di ictus ischemico in 11.483 soggetti e quella di ictus emorragico in 5.710 casi. Il test di regressione MR‒Egger non ha mostrato pleiotropia orizzontale, e il test Q di Cochrane non ha mostrato eterogeneità. I risultati hanno confermato un'associazione positiva tra russamento e ictus totale, e anche con ictus emorragico e ictus ischemico, con i corrispondenti HR di 1,56, 1,50 e 2,02.
Le associazioni sono rimaste stabili nella MR relativa al gruppo non obeso, nell'analisi MVMR e nell'analisi MR utilizzando il metodo IVW, e questo fatto ha suggerito che la pleiotropia dell’IMC non ha influenzato l’effetto causale del russamento.
Fonte: Lancet Regional Health 2024. Doi: 10.1016/j.lanwpc.2023.101001
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22/02/2024 Andrea Sperelli
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