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alla 1° pagina..) rispetto al gruppo di controllo e una tendenza alla riduzione del grasso viscerale. Gli uomini hanno mostrato invece soprattutto una riduzione dei livelli di insulina nel sangue.
In entrambi i sessi è emerso un effetto sul livello dei trigliceridi e un aumento del colesterolo buono.
Oltre alle noci, tuttavia, anche altri tipi di frutta secca possono apportare benefici. I datteri, ad esempio, potrebbero ridurre il rischio di cancro al colon grazie all’alto contenuto di fibra e polifenoli, secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition. Potrebbero inoltre favorire la salute delle ossa, essendo una fonte di minerali, fra cui fosforo, potassio, calcio e magnesio.
Stando ai risultati di un terzo studio pubblicato su The Journal of Nutrition, anche il consumo di prugne secche andrebbe considerato. Mangiarle ogni giorno aiuterebbe a ridurre l’infiammazione e a mitigare gli effetti della perdita di massa ossea nelle donne in postmenopausa.
Con il consumo di 50-100 grammi di prugne al giorno si osservano riduzioni significative di citochine infiammatorie e di cellule pro-infiammatorie. "Questi risultati potrebbero essere attribuiti all'abbondanza di composti bioattivi presenti nelle prugne, tra cui vitamine, minerali, acidi fenolici e polifenoli, che probabilmente agiscono sinergicamente per sopprimere l'infiammazione che promuove il riassorbimento osseo", dichiara la co-autrice Connie Rogers, dell'Università della Georgia.
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29/12/2023 Andrea Sperelli
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