Il Tai Chi è ormai da decenni considerato un intervento terapeutico rilevante nella gestione della malattia di Parkinson. Numerosi studi scientifici dimostrano gli impatti positivi di questa pratica:
- miglioramento dell’equilibrio, della coordinazione motoria e del cammino;
- migliore esecuzione di attività motorie e cognitive.
Entrambi aspetti cruciali nella gestione di questa patologia neurodegenerativa.
Le sequenze e la coordinazione di movimenti controllati e l’attenzione mirata a gesti precisi contribuiscono a contrastare la perdita di stabilità , riducendo il rischio di caduta e migliorando la qualità della vita dei soggetti affetti da malattia di Parkinson.
“Oltre alla dimensione fisica, il Tai Chi si configura anche come una forma di esercizio cognitivo. Gli schemi di movimento complessi richiedono concentrazione e memoria, stimolando la connessione ...
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