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alla 1° pagina..) trattamento sulla base del rischio di recidive e di effetti collaterali e bilanciare al meglio le cure".
Le 3 varianti sembrerebbero associate a un maggior rischio di recidiva e metastasi del tumore a distanza di anni, ma anche a un’incidenza più bassa di effetti collaterali, ad esempio fratture o eventi cardiovascolari.
"Questi risultati fanno ipotizzare che le pazienti con queste varianti genetiche producano fisiologicamente una maggiore quantità di estrogeni che da una parte riducono l'efficacia della terapia ormonale, portando a un rischio più alto di recidiva, dall'altra diminuiscono anche gli effetti collaterali gravi di tale terapia, come le fratture da osteoporosi", conclude Benedetta Conte, oncologa della breast unit dell'Ospedale Policlinico San Martino e attualmente ricercatrice del Translational Genomics and Targeted Therapies in Solid Tumors dell'IDIBAPS dell'Università di Barcellona.
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30/10/2023 Andrea Sperelli
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