Alcuni farmaci antipertensivi sembrano ridurre il rischio di insorgenza dell’Alzheimer. Lo dice uno studio pubblicato su Jama Network Open da un team della University of Washington School of Pharmacy di Seattle.
L’effetto però sarebbe legato solo agli antipertensivi che stimolano i recettori dell’angiotensina II, mentre è assente nei pazienti che assumono quelli che inibiscono gli stessi recettori.
Stando ai dati relativi a un campione di oltre 57.000 anziani, il trattamento con antipertensivi che stimolano i recettori era legato a un rischio inferiore del 16% di incidenza di malattia di Alzheimer (AD) e demenza correlata (ADRD) e a un rischio inferiore del 18% di demenza vascolare rispetto a quelli che inibiscono i recettori. «Raggiungere un adeguato controllo della pressione arteriosa è essenziale per massimizzare la salute del cervello, e questa promettente ricerca suggerisce che ...
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