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alla 1° pagina..) secco. Ciò evidenzia come la presenza della giusta quantità d’acqua a livello cutaneo sia necessaria per la rimarginazione di eventuali ferite sulla nostra pelle”, spiega Umberto Solimene, Professore dell’Università degli Studi di Milano, membro dell’Osservatorio Sanpellegrino e Presidente FEMTEC. “È altresì importante evitare effetti negativi causati dal fluido che secerne la ferita grazie alle giuste medicazioni, in grado di assorbire il liquido prodotto prevenendone l’essicazione. Ciò è particolarmente rilevante nel caso di ferite croniche, in cui le proprietà della barriera cutanea perilesionale, ovvero la porzione di cute che si estende 10 centimetri oltre il margine della lesione, sono compromesse, e vi è una maggiore permeazione attraverso la pelle lesa”.
Essenziale per la gestione delle lesioni cutanee è quindi l’identificazione della patologia sottostante la ferita. In aggiunta, il Professor Solimene consiglia di introdurre ogni giorno nel nostro organismo almeno 1,5 litri d’acqua, ossia il quantitativo necessario per garantire la conservazione della vitalità della pelle e dei tessuti, senza causarne secchezza e perdita di elasticità e favorendo la completa rimarginazione di eventuali lesioni.
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24/02/2023 Andrea Piccoli
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