(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) persino attacchi di panico. Come vincerla? Il modo migliore per non lasciarsi travolgere da questa psicosi è condividere, sintonizzarsi con gli altri, affiatatati e pronti a scattare tutti insieme contro il nemico. Solo così, non sentendoci mai soli veramente, ma forti del gruppo, ci possiamo difendere da questo attacco che, prima che alle nostre case, è un attacco alle pance: ci colpisce emotivamente nel centro nevralgico della nostra emozionalità.
Altro suggerimento è non catastrofizzare, perché spesso la preoccupazione ci porta a vedere probabile e quasi scontato ciò che è solo una rarissima evenienza, e soprattutto ragionare sempre con la propria testa, senza dare per scontato ciò che le fonti di informazioni sembrano spacciarci per certezza.
Ovviamente ora che la cosa ci tocca da vicino, ora che ci percepiamo veramente precari tutto diventa un dubbio: ha senso volare? Prendere la metropolitana? Chattare e scrivere certe cose? Tutto ci spaventa e se poi guardiamo e riguardiamo le immagini della carneficina sentiamo ancora di più, per la legge biologica dell'empatia che passa dal vedere negli altri una sensazione e ricostruirla fisicamente dentro di noi, il dolore e la follia a un passo da noi.
Non è facile resistere all'ondata di terrore. Non basta razionalizzare perché le emozioni e soprattutto la paura rendono probabili (almeno dentro di noi) le cose solo vagamente possibili.
Dobbiamo reagire alla paura del branco esattamente come in natura le specie animali fanno dinnanzi ai pericoli, coalizzandosi in gruppi, branchi appunto.
A stimolare una risposta emotiva forte è anche il tipo di comunicazione mediatica: la paura di massa è infatti un fenomeno mediatico molto importante che viene adeguatamente sfruttato per finalità di audience. Tutto ciò che fa panico, emozione forte, attrae la curiosità e quindi alimenta l’attenzione. L'uomo è un animale sociale e vive di segnali comunicativi che gli permettono in modo innato di entrare in risonanza emotiva con gli altri, un fenomeno chiamato empatizzazione. Questo meccanismo possiede un valore adattivo perché vivere in branco serve anche a comunicare agli altri e quindi proteggere i componenti del gruppo dai nemici e dai potenziali pericoli: basta l'espressione della paura sul volto di un compagno per provare paura e reagire allertando l'intera collettività. La stessa cosa fa il branco: scappare tutti insieme e meglio ancora difendersi tutti insieme. Un’ulteriore caratteristica da tenere in considerazione è rappresentata dal fatto che, in preda a una tensione emotiva legata alla paura di un pericolo imminente per il gruppo, come può essere ad esempio un attentato terroristico, si vanno generando risorse e risposte potentissime della collettività, basate sulla coalizzazione, che si sente offesa e si difende con tutte le sue forze.
La strategia del terrore messa in atto dai terroristi che hanno commesso questi tremendi crimini ci rende quindi di conseguenza più uniti, ma allo stesso tempo più manipolabili da chi ci gestisce come gruppo stesso: parliamo di politica e media. Esistono persone più sensibili in riferimento a questo fenomeno, caratterizzati da un minor spirito critico aprioristico, da una tendenza a conformarsi ai comportamenti sociali e da un forte bisogno di appartenenza per sentirsi indentificati e rassicurati dalla collettività.
Leggi altre informazioni
Notizie specifiche su: psicosi, attentato, terrore, 23/03/2017 Andrea Piccoli


Puoi fare una domanda agli specialisti del forum e iscriverti alla newsletter, riceverai le notizie più importanti.

Notizie correlate

Nuovo trattamento per la schizofrenia

  • Nuovo trattamento per la schizofrenia Allo studio farmaci che aiutino i processi naturali di autodifesa del cervello
    (Leggi)


Un test del sangue diagnostica il disturbo bipolare

  • Un test del sangue diagnostica il disturbo bipolare Nuovo metodo da affiancare alla valutazione psichiatrica
    (Leggi)


Schizofrenia, identificate configurazioni molecolari anomale

  • Schizofrenia, identificate configurazioni molecolari anomale Individuate nella corteccia cerebrale dei pazienti
    (Leggi)


Nuova molecola per la schizofrenia

  • Nuova molecola per la schizofrenia Acido cinnabarinico potenzialmente utile nella gestione della malattia
    (Leggi)


Come si sviluppa la schizofrenia

  • Individuati recettori del sistema nervoso coinvolti già dalle prime fasi
    (Leggi)


Schizofrenia, meno effetti collaterali coi nuovi farmaci

  • Schizofrenia, meno effetti collaterali coi nuovi farmaci Gli antipsicotici di nuova generazione garantiscono meno disturbi
    (Leggi)


Allucinazioni indotte stimolando 20 neuroni

  • Allucinazioni indotte stimolando 20 neuroni Esperimento effettuato su modello murino
    (Leggi)


Sentire le voci non è sintomo di psicosi

  • Sentire le voci non è sintomo di psicosi Le allucinazioni uditive possibili anche in persone sane
    (Leggi)


Mancanza di vitamina D associata a schizofrenia

  • Mancanza di vitamina D associata a schizofrenia La carenza della sostanza metterebbe a rischio i nascituri
    (Leggi)


Nuovo farmaco per la schizofrenia, cariprazina

Schizofrenia, un gene influenza l'efficacia dei farmaci

  • Un’alterazione di Dysbindin aumenta la risposta ai trattamenti
    (Leggi)


Ecco dove nasce la schizofrenia

  • Le aree coinvolte nelle distorsioni della percezione
    (Leggi)


Disturbo bipolare, la terapia con litio può migliorare

  • Disturbo bipolare, la terapia con litio può migliorare Scienziati italiani studiano come ottimizzare il trattamento
    (Leggi)


Psicosi da attentato

  • Psicosi da attentato Condividere emozioni e pensieri è la via per uscirne
    (Leggi)


Disturbo ossessivo-compulsivo, fattori di rischio perinatali

  • Disturbo ossessivo-compulsivo, fattori di rischio perinatali Maggiori probabilità di sviluppare il disturbo in età adulta
    (Leggi)


La cannabis causa la psicosi

  • La cannabis causa la psicosi Un quarto dei casi legato al consumo della sostanza
    (Leggi)


Schizofrenia, il ruolo del gene Arc

  • Schizofrenia, il ruolo del gene Arc Il gene è associato alla plasticità cerebrale
    (Leggi)


Fumo materno aumenta il rischio di schizofrenia nei bambini

  • Fumo materno aumenta il rischio di schizofrenia nei bambini Nesso tra il fumo in gravidanza e l'insorgenza del disturbo psichiatrico
    (Leggi)


Il ruolo del gene C4 nella schizofrenia

  • Il ruolo del gene C4 nella schizofrenia Importanti scoperte messe a punto da un team di ricercatori americani
    (Leggi)