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alla 1° pagina..) dall'attività è vEyes color detection, un'app che si può scaricare in maniera gratuita e che serve a riconoscere i colori degli oggetti e la luminosità dell'ambiente. In progettazione è invece un rilevatore di ostacoli sotto forma di fascia da indossare per evitare muri o dislivelli grazie all'utilizzo degli ultrasuoni.
Allo studio anche degli occhiali con stanghette vibranti che aiutano il soggetto a camminare senza pericoli e un'app che legge il testo di un cartellone o il valore di una banconota. Il gruppo di lavoro di Salfi sta mettendo a punto anche un'altra app, denominata Riflesso rosso, che si servirà del flash e della fotocamera integrati nello smartphone per individuare in tempo reale e a costo zero i primi segni del retinoblastoma, tumore dell'occhio che colpisce i bambini.
«In realtà noi non inventiamo niente. Troviamo solo nuovi utilizzi per tecnologie già esistenti e molto diffuse. Google Maps e i gps ormai sono comunissimi. Ma integrati nei nostri device possono permettere a un non vedente di muoversi in autonomia anche in città sconosciute», spiega Salfi.
Le caratteristiche principali dei prodotti vEyes sono la loro facilità d'uso e l'economicità. «Privilegiamo gli stimoli tattili agli input vocali, in modo da creare meno interferenze con l’ambiente. Stiamo cercando di integrare i dispositivi in gadget indossabili, come giubbotti e magliette, e naturalmente tutto è personalizzabile. I vari progetti sono mattoncini che ognuno può assemblare come vuole», spiega il ricercatore.
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25/06/2014 Andrea Piccoli
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