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alla 1° pagina..) umano, può rivelare le caratteristiche molecolari del tumore e la sua evoluzione.
Gli ideatori del sistema sono Gianni Medoro e Nicolò Manaresi e a capo del progetto di ricerca di Singapore c'è un'altra italiana, la prof.ssa Paola Castagnoli, che coordinerà un team di oltre 200 ricercatori.
Il metodo prevede l'individuazione delle singole cellule e la loro separazione, trasferendole in una micro-provetta dove vengono messe a disposizione del ricercatore per le sue indagini. È un computer a “intrappolare” le cellule prescelte dal ricercatore nei campi elettrici.
Nel corso di questo processo, una telecamera inserita nel microscopio memorizza la forma e le dimensioni delle cellule per ulteriori analisi.
Le possibili applicazioni sono infinite. Al Children Hospital di Philadelphia, ad esempio, i ricercatori studiano la possibilità di utilizzare la macchina per l'individuazione delle cellule tumorali del cancro al cervello, il che eviterebbe le biopsie. In Germania e in Italia – al Careggi di Firenze -, invece, i test vertono sul cancro alla mammella.
All'Istituto Mendel di Roma ci si concentra invece sulla citogenetica e quindi sulla diagnosi prenatale. Una delle applicazioni pratiche più vicina sembra infatti essere quest'ultima, che permetterebbe di mandare in pensione gli esami invasivi come la villocentesi e l'amniocentesi.
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14/03/2014 Andrea Piccoli
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