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alla 1° pagina..) in particolare in quei bambini ad alto rischio, ovvero soggetti che hanno parenti stretti già affetti dalla patologia.
Grazie alle loro telecamere, i robot possono monitorare continuamente e con maggior precisione i movimenti oculari dei piccoli così da cogliere per tempo i sintomi per una diagnosi precoce della malattia, indispensabile per una buona terapia di recupero.
I robot aiutano anche i bambini a sviluppare le loro capacità sociali, sensoriali e cognitive, oltre che il loro controllo motorio. Gli psicologi asiatici hanno programmato i robot per l'esecuzione di compiti atti ad allenare i bambini nel controllo visivo, nella presa degli oggetti, nelle imitazioni e in altri esercizi utili al loro sviluppo.
“Tali attività includono insegnamenti su come salutare, aspettare il proprio turno per lanciare la palla, seguire lo sguardo del robot verso un oggetto d’interesse e copiare i movimenti dei robot mentre balla”, spiegano Cabibihan e i suoi colleghi.
Da valutare ovviamente i cambiamenti nel comportamento dei bambini rispetto alle persone reali come risultato della terapia sociale robotica che hanno intrapreso: “questo è molto importante dato che lo scopo della terapia è facilitare l'interazione sociale del bambino con altre persone, non solo con i robot".
A dispetto dell'enorme mole di lavoro da affrontare per affinare al meglio le possibilità terapeutiche di questi nuovi strumenti, i robot utilizzati nella cura dell'autismo promettono di migliorare in maniera sostanziale i risultati ottenuti dai bambini nel loro difficile percorso di sviluppo.
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05/12/2013 Andrea Piccoli
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