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alla 1° pagina..) la diffusione dei pollini nell’aria, come se non di più della primavera. La differenza di temperatura tra le ore notturne (7-10° C) e quelle diurne (15-20° C) tipica di questa stagione, infatti spinge la fioritura e la diffusione di parietarie, graminacee ed ambrosia che associate alla proliferazione degli acari, costituiscono un mix micidiale per chi soffre di rinite. L’autunno poi in un certo senso colpisce l’allergico con una combinazione subdola di pollini e inquinamento indoor, rendendogli la vita difficile sia dentro che fuori casa”.
La coda dell'estate e gli ultimi caldi mettono in circolazione nuovi pollini, tipici della stagione autunnale e molto comuni: le graminacee, l’ambrosia, l’assenzio e soprattutto le parietarie diffuse, contrariamente alle prime tre, nel centro-sud d’Italia. La parietaria e l’ambrosia, poi sono un pollini particolarmente pericolosi perché talmente piccoli da penetrare in profondità nell'apparato respiratorio fino a scatenare l'asma.
Un nemico invisibile: l’inquinamento indoor. Se la primavera è la stagione delle allergie da aria aperta, dei pollini che volano e che si vedono, l’autunno e l’inizio dell’inverno sono le stagioni degli ambienti chiusi e riscaldati, caratteristiche che portano al cosiddetto “inquinamento indoor”. Case, uffici, scuole e palestre sono ambienti che si riempiono di allergeni invisibili: acari della polvere, degli animali domestici, soprattutto dei gatto i cui allergeni hanno una capacità sensibilizzante particolarmente impattante. Anche le muffe causate dall’umidità che ristagna facilmente in stanze, bagni e cucine sigillati da finestre con i doppi vetri che favoriscono un microclima caldo-umido e il contatto continuo con gli allergeni. I mesi di ottobre e novembre sono infatti particolarmente fecondi per la proliferazione degli acari, presenti tutto l'anno ma che, favoriti in particolare dalle temperature tra 16-24° e umidità superiore al 60-70%, trovano le condizioni ottimali per la loro riproduzione.
La crescita esponenziale della rinite allergica colpisce soprattutto i bimbi. Secondo dati recenti del Ministero della Pubblica Istruzione il 13,5 per cento della popolazione scolastica italiana è allergica. Il problema più diffuso in assoluto però è la rinite stagionale: ne soffre il 50 per cento degli allergici, in maggioranza di sesso femminile (in un caso su tre in associazione con l’asma).
“Il nostro sistema immunitario si è progressivamente trasformato – dichiara il Professor Canonica –. È stata l’abitudine sempre maggiore a vivere in ambienti chiusi e sterili, soprattutto nelle stagioni fredde, a trasformare le allergie e le intolleranze in nemici così agguerriti. Questo spiega anche come mai sono proprio i bambini, i più indifesi, ad essere al centro di questa, vera e propria epidemia”.
Tra i consigli più concreti è utile nel periodo critico adottare comportamenti corretti, soprattutto quando si usano i mezzi di trasporto: finestrini chiusi in auto, in particolare se si va in campagna e caschi integrali meglio se con mascherina specifica per i pollini. Meglio preferire un week end al mare e non al lago, perché la brezza di mare allontana i pollini. Per difendersi dagli acari invece bisogna tenere lontana la polvere dalla camera da letto e usare copricuscini e coprimaterassi idonei, con una porosità particolare che fa traspirare il materiale, ma non li lascia passare.
“Dal punto di vista farmacologico – conclude il Professor Canonica – invece oltre ai classici antistaminici, sono disponibili nuove ed efficaci terapie per il trattamento per via topica intra-nasale della rinite allergica”.
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11/10/2013 Andrea Sperelli
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