Si può curare il tumore della prostata senza ricorrere alla castrazione farmacologica. È la prima volta nella storia del carcinoma prostatico che viene raggiunto questo importante risultato, che può cambiare lo standard di cura, rappresentato per decenni proprio dalla deprivazione androgenica, altrimenti detta castrazione farmacologica ovvero l’abbattimento dei livelli di testosterone, con i relativi effetti collaterali (andropausa, perdita della funzione sessuale e della libido).
Un farmaco anti-androgeno di nuova generazione, enzalutamide, associato a terapia di deprivazione androgenica, ha evidenziato una riduzione del 58% della probabilità che la malattia si diffonda in altre parti del corpo (cioè metastasi a distanza), un miglioramento del 93% del tempo alla progressione dell’antigene prostatico specifico (PSA) e del 64% del tempo all’utilizzo di una nuova terapia antineoplastica ...
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