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alla 1° pagina..) e l'esposizione a ideali di corpo irraggiungibili", spiega l'autore senior Jason M. Nagata, MD, professore associato di pediatria all'Università della California. «Ciò può contribuire all'insoddisfazione per il proprio corpo, alla riduzione dell'autostima e ai tentativi malsani di controllare il peso, tutti fattori che aumentano il rischio di sviluppare disturbi alimentari e altri problemi di salute mentale».
La ricerca si è servita dei dati dello studio nazionale Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD), la più grande indagine a lungo termine sullo sviluppo del cervello negli Stati Uniti. Ha raccolto informazioni su 11.875 bambini di età compresa tra 9 e 14 anni, che hanno collaborato mappando le loro tipiche abitudini di utilizzo degli schermi.
«Questo studio sottolinea la necessità di ulteriori ricerche sulla relazione tra social media, uso problematico degli schermi e benessere mentale nella prima adolescenza», commenta il coautore Kyle T. Ganson, professore associato della Factor-Inwentash Faculty of Social Work dell'Università di Toronto. «La ricerca futura dovrebbe concentrarsi sull'identificazione di specifici tipi di contenuti che presentano il rischio maggiore per i giovani di sviluppare sintomi di disturbi alimentari».
I ragazzi che subiscono molestie online sono molto più preoccupati del loro aspetto, in particolare del peso, e sono più propensi ad assumere comportamenti compensatori inappropriati per evitare di ingrassare. Allo stesso tempo, l’ansia che provano può riversarsi sul cibo con grandi abbuffate, che acuiscono il problema di base.
Uno dei modi per proteggere i ragazzi è ovviamente limitare l’utilizzo dei dispositivi, il che non significa vietare, anche perché potrebbe risultare controproducente. È fondamentale cercare di coltivare il dialogo fra adulti, adolescenti e bambini rispetto a ciò che vedono sui social media e su ciò che sentono.
I genitori devono imparare a cogliere i campanelli di allarme, ad esempio se il figlio «diventa preoccupato o è ossessionato dal peso, dall'aspetto, dalle dimensioni del corpo, dal cibo o dall'esercizio in un modo che peggiora la sua qualità di vita e il funzionamento quotidiano», consiglia Nagata.
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11/02/2025 Andrea Sperelli
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