L'utilizzo degli inibitori di pompa protonica è associato a un aumento del rischio di demenza. È la conclusione di uno studio pubblicato su Alzheimer's & Dementia da un team del Rigshospitalet di Copenaghen coordinato da Nelsan Pourhadi, che commenta: «Gli IPP sopprimono la produzione di acido gastrico e sono utilizzati nel trattamento di patologie come l'ulcera peptica e la malattia da reflusso gastroesofageo, con prescrizioni gradualmente aumentate negli ultimi due decenni, specie sopra i 40 anni».
Gli inibitori di pompa protonica attraversano la barriera ematoencefalica e il loro uso è associato a emicrania, neuropatia periferica e disturbi dell'udito, della vista e della memoria.
«Nei topi, gli IPP aumentano i livelli di beta-amiloide nel parenchima cerebrale e potrebbero essere coinvolti nello sviluppo della malattia di Alzheimer (AD), anche se non è noto se ciò valga anche per ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293513 volte