Alzheimer, passo avanti nella diagnosi precoce

Ricercatori italiani cercano nuovi biomarcatori

Un importante passo avanti nella ricerca sui biomarcatori per la malattia di Alzheimer è stato compiuto dalle ricercatrici e dai ricercatori delle sezioni di Neurologia e di Fisiologia e Biochimica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Perugia, coordinati dalla prof.ssa Lucilla Parnetti.
Lo studio, pubblicato nella rivista Nature Communications, ha riguardato lo sviluppo e la validazione di nuovi test biochimici capaci di diagnosticare precocemente la presenza della malattia di Alzheimer, grazie al rilevamento di un biomarcatore, la proteina “tau” in una forma modificata detta “tau multi-fosforilata”, su liquido cerebrospinale (CSF) e su sangue.
Le ricercatrici e ricercatori UniPg hanno ipotizzato che le forme di tau fosforilate in più parti della molecola - multifosfo-tau - possano avere un valore diagnostico superiore rispetto alle forme fosforilate ...  (Continua) leggi la 2° pagina

Notizie su: Alzheimer, biomarcatori, tau,

Notizie correlate


I biomarcatori per predire la demenza Modello utile per la diagnosi precoce





Scoperta la causa dell'Alzheimer? Un blocco della comunicazione potrebbe stravolgere l'approccio terapeutico





L'Alzheimer aumenta la frequenza della respirazione a riposo Possibile nuovo metodo per valutare l'insorgenza della malattia





Sognare allontana l'Alzheimer Una fase Rem ritardata può essere il segnale della malattia





Alzheimer, passo avanti nella diagnosi precoce Ricercatori italiani cercano nuovi biomarcatori





Un gene mutato causa l'Alzheimer Scoperta da ricercatori italiani l'influenza di un nuovo gene





Un esame del sangue per scovare l'Alzheimer Due molecole indicano la presenza della malattia





Nuovo approccio anti-Alzheimer Combattere le proteine tossiche fermando il meccanismo della malattia





Alzheimer, quando le cellule spazzine diventano cattive Le cellule microgliari possono peggiorare la neurodegenerazione





Il citomegalovirus potrebbe causare l'Alzheimer Il virus può raggiungere il cervello attraverso il nervo vago





Alzheimer, rischio minore per tassisti e autisti I lavori con una frequente elaborazione spaziale sembrano protettivi





Lecanemab per l'Alzheimer Approvato per una specifica indicazione





I vaccini riducono il rischio di Alzheimer Probabilità più o meno alte a seconda del vaccino





Le due fasi dell'Alzheimer Alla prima fase lenta segue una seconda fase distruttiva





Alzheimer, la pressione alta ne aumenta il rischio Trattamenti antipertensivi per ridurre il rischio efficaci anche in età avanzata





Alzheimer, nuovo farmaco contro la proteina Tau Inibitore peptidico colpisce la proteina in due punti





Alzheimer, ecco perché si perde la memoria Una proteina nota per proteggere il DNA è coinvolta nel controllo della memoria





L'Intelligenza Artificiale prevede l'Alzheimer Progetto mira a individuare i segni precoci della demenza





La demenza è prevenibile Controllare 14 fattori di rischio per ridurre della metà i casi