Nei pazienti con diabete tipo 2, un tessuto adiposo malfunzionante porta ad accumulare grasso in sedi diverse da quelle previste come depositi di energia (il grasso sottocutaneo), come ad esempio il fegato.
Questa alterazione permette di individuare soggetti con un profilo di rischio metabolico particolarmente sfavorevole. Lo studio è stato condotto su 65 pazienti obesi o in sovrappeso affetti da diabete tipo 2; tutti sono stati sottoposti a esami per stimare il grado di secrezione insulinica, il grado di resistenza insulinica a livello sistemico e nel tessuto adiposo (indice ADIPO-IR), quantificazione del grasso sottocutaneo e viscerale, e di quello a livello del fegato e del pancreas attraverso la risonanza magnetica.
«La forza e l’originalità di questo studio – afferma la dottoressa Ilaria Barchetta dell’Università La Sapienza di Roma – consistono nell’aver evidenziato che la ...
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