Nel cervello dei neonati ci potrebbe essere la possibilità di disporre di aree con funzioni di “puntatori”, ossia meccanismi in grado di immagazzinare in qualche modo la presenza di un oggetto o di una persona. Questo consentirebbe al neonato di mantenere l’esistenza di ciò che ha visto anche quando l’oggetto o la persona si allontanano dal suo campo visivo. La “permanenza dell’oggetto” è una capacità che si acquisisce in modo completo e preciso, intorno agli 8 mesi di vita. Fino a questo periodo il bambino sembra disinteressarsi di un oggetto non appena venga eliminato dalla sua vista; tale comportamento è stato per anni interpretato come una incapacità del neonato di età inferiore ai7/8 mesi di far “permanere” l’oggetto o la persona dentro di sé anche quando questi non si trovino più alla portata dei suoi occhi. Di fatto questa sembra più un’interpretazione di un comportamento che potrebbe ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
27058 volte