Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Altro nome della vitamina B1, si compone di un anello tiazolico e di uno pirimidinico uniti tra loro da un gruppo metilenico.
È una vitamina idrosolubile che in acqua forma soluzioni debolmente acide (N dell'anello tiazolico è assai elettronegativo per cui forma un legame molto polare che spinge CH a comportarsi da acido rilasciando un protone) e che, in tali condizioni, ha una buona stabilità al calore ed all'ossidazione, ma si inattiva in tempi rapidi se il pH è alcalino. In ambiente basico, inoltre, l'aggiunta di ferricianuro ne determina l'ossidazione a tiocromo, composto fluorescente utile per determinarne la quantità nei campioni.
La tiamina, una volta assunta con gli alimenti, si presenta nell'intestino in forma libera o come fosfoestere, nel qual caso viene poi sottoposta ad idrolisi dalle fosfatasi. La forma libera della vitamina viene assorbita da due diversi meccanismi: uno di trasporto attivo saturabile (operante a concentrazioni di tiamina fisiologiche di circa 2 μM) ed uno di trasporto passivo non saturabile (operante a concentrazioni più elevate). I processi di assorbimento avvengono per lo più a livello del duodeno e diminuiscono lungo l'intestino tenue. Una volta entrata negli enterociti, la tiamina viene liberata nel plasma o in forma libera o coniugata con un gruppo fosfato (tiamina monofosfato). Una volta arrivata nei tessuti essa viene fosforilata a tiamina difosfato (o pirofosfato), la forma attiva, dalla tiamina-pirofosfato sintetasi.
La tiamina pirofosfato (TPP) è il coenzima delle decarbossilasi dei chetoacidi e delle transchetolasi. Essa, infatti, ha un ruolo importante nella decarbossilazione ossidativa del piruvato e dell'α-chetoglutarato nel ciclo di Krebs (importante per la formazione di energia metabolica) e nella reazione transchetolasica nel ciclo dei pentosi fosfato (importante per la produzione di NADPH e di ribosio 5-fosfato).
Il meccanismo chimico delle reazioni in cui interviene la tiamina prevede la formazione di un legame covalente tra C2 dell'anello tiazolico ed il carbonio carbonilico della molecola da trasformare. Successivamente si sviluppa una reazione di decarbossilazione (perdita di CO2). La transchetolasi, invece, catalizza il trasferimento di un gruppo aldeidico da un donatore ad un accettore.
La vitamina B1 è necessaria per la sintesi dell'emoglobina nel sangue, e per la produzione di acido gamma-amminobutirrico (GABA) a partire dall'acido glutammico.
Le manifestazioni cliniche del deficit di tiamina sono:
1) Insufficienza cardiaca con shock iperdinamico (beriberi umido).
2) Polineuropatia (beriberi secco): di tipo sensitivo motorio, motorio puro, oppure sensitivo puro, talora con un quadro di grave disequilibrio secondario ad atassia sensitiva.
3) Encefalopatia di Wernicke caratterizzata da confusione mentale, oftalmoparesi, atassia cerebellare e la sua evoluzione cronica dementigena, psicosi di Korsakoff, caratterizzata da amnesia e confabulazione.
4) Neuropatia ottica.
Farmaci
Fluimucil.
Indicazioni
Trattamento coadiuvante delle affezioni catarrali delle prime vie respiratorie e broncopolmonari caratterizzate da ipersecrezione densa come nelle bronchiti, broncopolmoniti, bronchiectasie, mucoviscidosi, otiti catarrali, sinusiti e intossicazione da paracetamolo.
Controindicazioni
È controindicata in caso di ipersensibilità accertata verso il prodotto.
Interazioni
Non sono state evidenziate interazioni con altri farmaci.
Farmaco antilipemico impiegato nei casi in cui vi sia eccesso di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Ha azione simile al clofibrato. Può determinare gastralgie, pirosi gastrica, pesantezza di stomaco. Non interferisce con dicumarolici e ipoglicemizzanti.
Sigla di attacchi ischemici transitori.
Paralisi che colpisce i quattro arti estendendosi al tronco fino a livello della clavicola e che può provocare disturbi respiratori per paresi del diaframma.
La tetraplegìa è conseguente a lesioni spinali trasverse della regione cervicale superiore, nei tumori del bulbo spinale, nelle mieliti acute trasverse.
Detta anche Sindrome del bambino blu, è una malformazione cardiaca che presenta 4 caratteristiche fondamentali descritte per la prima volta dal medico francese Étienne-Louis Arthur Fallot.
Le caratteristiche sono:
- Comunicazione fra i due ventricoli, le due parti pompanti del cuore.
- Origine biventricolare dell'aorta, che si trova a cavallo fra i due ventricoli, sopra il difetto interventricolare, la cosiddetta aorta a cavaliere
- Restringimento – in termini tecnici stenosi – sottovalvolare e valvolare polmonare
- ipertrofia del ventricolo destro.
La terapia è chirurgica ed è basata sull'applicazione di un bypass.
Composto chimico noto anche come freon 10 o CFC 10.
A temperatura ambiente è un liquido apolare, volatile, dal caratteristico odore dolciastro, avvertibile anche a basse concentrazioni. È un composto molto tossico perché capace di innescare reazioni a catena radicaliche che degradano le membrane cellulari.
Maggiormente sensibili all'azione tossica del tetracloruro di carbonio sono il fegato, i reni, il cuore e il sistema nervoso centrale. L'avvelenamento acuto può aversi in seguito all'ingestione del tetracloruro di carbonio a scopo suicida o, più spesso, accidentalmente per inalazione dei suoi vapori in ambienti piccoli e male ventilati.
Sintomi caratteristici dell'avvelenamento sono l'irritazione delle mucose, nausea, vomito, vertigini, convulsioni.
Nelle forme più gravi, per esempio, dopo ingestione di quantità superiori a 4-5 ml, si possono avere conseguenze letali per depressione profonda dei centri respiratori o per grave danno epatico. L'intossicazione cronica, derivante da un'esposizione protratta a vapori di tetracloruro di carbonio, si manifesta con nausea, perdita dell'appetito, apatia, perdita di peso; tali sintomi sono espressione di un primitivo danneggiamento del fegato. La terapia dell'intossicazione cronica viene condotta, oltre che per via sintomatica, con farmaci epatoprotettori e con l'ausilio di diete adeguate, tendenti a non aggravare la riduzione della funzionalità epatica.
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