Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Farmaco antiaggregante piastrinico impiegato nel trattamento profilattico e terapeutico di vasculopatie ischemiche, cardiache e cerebrali, trombosi venose, arteriopatie. Può determinare disturbi gastroenterici. Controindicato in caso di ulcera peptica in fase attiva e malattie ematologiche, aumenta l'effetto anticoagulante dei farmaci antivitamina K, dell'eparina e degli antinfiammatori non steroidei.
Disordine del movimento che risulta rapido, stereotipato e involontario.
Se si riesce a controllarli possono scaturire contrazioni violente come reazione al tentativo di contenimento del tic.
I tic possono variare per frequenza, ampiezza e sede.
Più spesso interessano il viso: strizzamento delle palpebre, corrugamento della fronte, movimenti delle labbra, arricciamento del naso ecc. L'età più colpita è quella infantile e puberale. Caratteristico del tic è il fatto che il movimento è preceduto da un senso di necessità irresistibile, a cui segue un senso di soddisfacimento.La causa che porta a tale movimento incontrollato rimane tutt’ora sconosciuta, anche se in taluni casi la scienza si è maggiormente orientata verso le implicazioni di carattere neurologico, principalmente riferite ai gangli della base.
Questi sintomi possono inoltre presentarsi come segnalazione di un disagio interiore, riconducibile a difficoltà familiari, sociali, professionali o scolastiche; talvolta celano un'aggressività repressa, mentre solitamente possono aggravarsi in una condizione di stress, di affaticamento, di forte emozione e di ansietà. I tic possono manifestarsi in persone con disturbi nevrotici o in individui con irritabilità e labilità emotiva. Il rimedio più opportuno è la psicoterapia, cui si possono associare ansiolitici.
Conosciuta anche come tibo-astragalica è un'articolazione mobile costituita dalle estremità distali della tibia e del perone con l'astragalo del tarso, che consente tutti i movimenti del piede.
Si dice di formazione anatomica o di processo morboso relativi alla tibia.
Le vene tibiali sia anteriori sia posteriori raccolgono il sangue refluo dai territori profondi del piede e della gamba. Le vene tibiali anteriori traggono origine dalle vene profonde della regione dorsale del piede, le vene tibiali posteriori dalle vene profonde della regione plantare; salgono nella gamba seguendo il decorso dei rami arteriosi corrispondenti; confluiscono all'altezza dell'arcata tendinea del muscolo soleo per formare la vena poplitea.
Rami affluenti delle vene tibiali posteriori sono le vene peroniere, satelliti delle arterie omonime.
Vaso che scorre profondamente al di sotto dei muscoli della gamba come continuazione dell'arteria poplitea e si porta verso il piede al di sotto del malleolo interno.
Muscolo che origina dal terzo medio della tibia e si inserisce sulle ossa che costituiscono la prima articolazione metatarso-falangea.
Il muscolo è adibito alla flessione dorsale e all'adduzione del piede. È coinvolto nell'azione di supinazione (rotazione del piede verso l'interno sul suo asse longitudinale).
|