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Di bob (del 06/02/2012 @ 00:12:48, in Lettera M, visto n. 892 volte)
Farmaco ad azione analgesica, utilizzato nella preparazione all’anestesia e nel dolore postoperatorio. Si somministra per via orale, intramuscolare e sottocutanea. Non è utilizzato per dolore persistente, poiché il suo effetto è a breve termine e la sua degradazione nell’organismo produce una sostanza tossica che causa psicosi, disforia ed eccitabilità.
È un principio attivo presente nella menta. Ha proprietà disinfettanti, anestetiche locali e antispasmodiche e trova impiego come antisettico, antipruriginoso (nel talco mentolato), analgesico nella carie dentaria, e come balsamico nelle preparazioni di antinfiammatori per le vie respiratorie.
Parte inferiore del volto che corrisponde alla parte mediana dell’osso mandibolare; ha una protuberanza piramidale
è l'insieme delle funzioni intellettive e psichiche dell'uomo.
Patologie che riguardano l’insieme dei disturbi legati alla psiche; disordini di tipo nevrotico, psicotico, psicosomatico rientrano in questa classificazione.
Muscolo che occupa la zona del mento, fa parte dei mimici del volto.
Alterazione della mestruazione caratterizzata da un notevole aumento della quantità del flusso (vedi anche: ipermenorrea), a comparsa ciclica regolare. La diagnosi può riguardare la possibilità di miomi uterini, polipi endometriali, adenomiosi, alterazioni emocoagulatorie. Non va confusa con la menometrorragia, nel corso della quale si ha una perdita ematica abbondante che inizia come mestruazione e che continua nel periodo intermestruale per alterata emostasi uterina.
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