Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Admin (del 28/09/2009 @ 12:22:51, in Lettera I, visto n. 25940 volte)
Impedimento dello svolgersi di una funzione, repressione di una pulsione. L'inibizione esprime, dunque, un processo inconscio di repressione imposto a pensieri, sentimenti o azioni a causa dell'intervento di un'istanza psichica censoria che pertanto ostacola o impedisce alcune attività funzionali di tipo vitale o affettivo. L'inibizione - che è una componente della timidezza, dell'ansia e della depressione - si manifesta attraverso un atteggiamento caratterizzato da insicurezza, sentimento d'inferiorità, carenza di iniziativa e intraprendenza. Nel suo significato più generale si riferisce ad una diminuzione persistente dell'attività che può variare nella sua intensità passando da una riduzione di quel determinato comportamento ad uno stato di arresto dinanzi ad un ostacolo. Freud utilizza il concetto di "inibizione nella meta" soprattutto per spiegare l'origine dei sentimenti di tenerezza o dei sentimenti sociali. Infatti, la psicoanalisi ha rilevato che la pulsione inibita, a causa di ostacoli interni od esterni, non raggiungendo il suo modo diretto di soddisfacimento, trova un appagamento attenuato in attività o relazioni che possono essere considerate come approssimazioni più o meno lontane dalla meta primaria. Si potrebbe allora considerare l'inibizione, intesa in questo senso, come un inizio di sublimazione anche se il soddisfacimento è parzialmente raggiunto e non completamente desessualizzato. In quest'ottica viene ricondotta anche l'evoluzione della relazione tra genitori e figli che inizialmente presenta una forte connotazione di natura sessuale. L'inibizione è alla base della maggior parte delle disfunzioni sessuali di origine psichica. Si parla di inibizione dell'orgasmo femminile quando c'è un'incapacità, persistente o temporanea, da parte della donna a raggiungere l'acme del piacere durante un'attività sessuale gratificante. Molte donne riescono ad avere l'orgasmo mediante la stimolazione clitoridea non coitale e sono incapaci di raggiungerlo durante il coito in assenza di stimolazione clitoridea manuale. La causa è di natura psicologica ed è dovuta all'ansia di controllare le proprie sensazioni e dal timore di lasciarsi andare. Per quanto riguarda l'uomo invece, l'inibizione dell'orgasmo - che può essere duratura o transitoria - viene identificata dal ritardo o dall'assenza di eiaculazione nonostante abbia avuto un'adeguata fase di eccitamento sessuale. L'inibizione dell'orgasmo maschile può essere dovuta sia a fattori organici che psicologici.
Punto situato lungo la linea mediana del cranio collocato a livello della protuberanza occipitale esterna, all’incontro delle linee nucali superiori. È il punto più sporgente in direzione posteriore, sul piano mediale del cranio.
L'inosina è un nucleoside composto da una molecola di ipoxantina legata ad un'altra di ribosio. È frutto del metabolismo dell'adenosina. Grazie alla xantina ossidasi, l'inosina viene trasformata in xantina e successivamente in acido urico.
È coinvolta nei processi metabolici e in parte nei cicli energetici. È presente soprattutto nella carne.
L'inositolo è un poliolo carbociclico la cui forma più importante in natura è il mioinositolo. Non è uno zucchero, essendo i monosaccaridi, nella loro forma ciclica, emiacetali o emichetali. La struttura dell'inositolo gioca un ruolo fondamentale nei messaggeri secondari in cellule eucariotiche, come inositolo fosfato o come lipidi fosfatidilinositolo (PI) e fosfatidilinositolofosfato (PIP).
L'inositolo si trova in molti alimenti, in particolare nei cereali, nelle noci, nella frutta specialmente in meloni ed arance. L'inositolo non è considerato una vitamina in quanto può essere sintetizzato dall'organismo.
Il mioinositolo è classificato come un componente del complesso B (riferendosi ad esso come B8) ed è sintetizzato dal corpo umano.
Il mioinositolo in studi a doppio cieco è risultato efficace nel trattamento del Disturbo ossessivo-compulsivo. La sua efficacia è equiparabile a quella degli SSRI ed è virtualmente privo di effetti collaterali.
Introduzione di liquido seminale nell'apparato genitale femminile con mezzi diversi dal rapporto sessuale. Il seme può essere quello del marito/partner della donna ricevente o quello di un donatore (rispettivamente: inseminazione artificiale omologa o eterologa).
In Italia è legale solo la fecondazione omologa.
Condizione che si può verificare a causa di un’eccessiva e prolungata esposizione al sole. I sintomi si presentano sia a livello locale con arrossamento o eritema, sia generali con una condizione di malessere, fotofobia, mal di testa, nausea e talvolta febbre. Il trattamento consiste nel riparare il paziente dall’azione diretta dei raggi solari e nella somministrazione di liquidi (non freddi).
Disturbo dovuto a diminuzione della durata del sonno e della sua qualità. Le ripercussioni possono essere più o meno gravi, ma comunque inficiano sullo stato di benessere e di efficienza dell'individuo. Vi sono insonnie di tipo transitorio di cui tutti possono fare esperienza nel corso della vita, ad esempio in situazioni di forte stress, di disturbo ambientale, malattie acute, dolore o cambiamento di fuso orario. Alcuni farmaci possono provocare insonnia come effetto collaterale, per esempio, cortisonici, anoressizzanti, ecc. Anche l'uso di droghe e l'abuso cronico di alcol può produrre insonnia. Vi sono poi insonnie persistenti, di lunga durata, si possono essere associate a depressioni di tipo reattivo o endogeno, disturbi psichiatrici di diverso tipo o malattie fisiche croniche. Si parla di insonnia iniziale se vi è difficoltà ad addormentarsi; centrale, quando il sonno non è continuo, con frequenti risvegli; terminale, quando il risveglio è precoce. Anche l'apnea notturna può essere causa di insonnia. Nella cura dell'insonnia va sempre tenuto presente che essa è un sintomo che può associarsi ai disturbi più variabili. Se ad esempio è sintomo di depressione andrà trattata con antidepressivi. Gli ipnotici dovrebbero essere utilizzati quasi esclusivamente nelle insonnie transitorie associate a stress e ansia, per periodi di tempo limitati e, possibilmente, in maniera intermittente. Tra gli ipnotici, le benzodiazepine sono le più diffuse. In generale, e negli anziani in particolare, è preferibile utilizzare prodotti a emivita breve, che possano essere eliminati prima del risveglio.
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