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Consente l'osservazione di tutti gli strati corneali dall'epitelio all'endotelio. Il microscopio Confocale è un microscopio completamente digitale. E’ un sistema diagnostico strumentale innovativo che permette di visualizzare e contemporaneamente registrare tutti gli strati corneali in vivo. Consente un analisi della cornea estremamente sofisticata. Le immagini ottenute rappresentano sezioni corneali notevolmente ingrandite, con risoluzione e dettaglio molto più elevati rispetto alle possibilità di visualizzazione finora ottenibili con le altre metodiche. Con questa metodica è possibile ottenere ingrandimenti fino a 1000X delle strutture cellulari ed extracellulari dei vari strati epiteliali. È possibile riconoscere in modo preciso le strutture cellulari (nucleo e citoplasma), le fini componenti nervose, la presenza di cellule infiammatorie o di cellule in attività fibroblastica, la deposizione di tessuto collagene cicatriziale, la microstruttura di infiltrati corneali, le alterazioni patologiche della componente extracellulare stromale (che in assenza di patologia risulta trasparente). In particolare, gli strati cellulari costituenti l’epitelio, la membrana basale epiteliale, la membrana di Bowman, il plesso nervoso subepiteliale, lo stroma con le sue componenti cellulari e nervose e l’endotelio sono facilmente analizzabili dal punto di vista microscopico con questa tecnica.
Microscopio di ultima generazione per la valutazione accurata della cornea in tutti i suoi strati. Si tratta di uno strumento sofisticato che consente la diagnosi precoce di molte patologia degenerative ed infiammatorie della cornea.
È un apparecchio con il quale si è in grado di ingrandire piccoli oggetti o dettagli della struttura, generalmente non visibili ad occhio nudo. Si distinguono: il microscopio ottico, composto da un sistema di lenti e da una luce, e il microscopio operatorio, impiegato in microchirurgia, a doppio oculare, che permette una visione binoculare. Molto utilizzato è anche il microscopio elettronico con il quale si è in grado di ingrandire piccole particelle fino a 100.00 volte e di proiettarne poi l’immagine su uno schermo a fluorescenza o su una pellicola fotografica.
Esame effettuato attraverso l'uso di un microscopio endoteliale per la valutazione computerizzata dell'endotelio corneale. Si tratta di uno strumento sofisticato che consente la diagnosi precoce di molte patologia degenerative ed infiammatorie della cornea.
E' inoltre possibile effettuare pachimetria ad ultrasuoni per la misurazione dello spessore corneale.
o microorganismo, nome generico con cui si indicano tutti gli organismi che non visibili a occhio nudo.
E' una disfunzione della percezione visiva: gli oggetti sono di dimensioni ridotte rispetto al reale. È conseguente alla paralisi dell'accomodazione.
Esame che combina la retinografia (fundus photography) con la perimetria computerizzata (computerized perimetry) in un unico strumento creando una nuova tipologia di esame (microperimetry o fundus-related perimetry).
Tale tecnica consente di effettuare uno studio della fissazione (stabilità e localizzazione) e della soglia di sensibilità retinica (microperimetria) con assoluta precisione topografica, stabilendo con esattezza i punti retinici stimolati (scelti dall’esaminatore) mediante un sistema di visualizzazione diretta della retina ed il tracking dei movimenti oculari. L’MP1 consente anche l’acquisizione di immagini a colori dei 45° centrali del fondo oculare, non è invasivo e soprattutto è ripetibile . Offre inoltre la possibilità di personalizzare il pattern, così da poter essere adattabile ad ogni tipo di patologia ed a ogni tipo di acuità visiva, e di eseguire esami in modalità: automatica, semi-automatica o manuale. La microperimetria in particolare è stata introdotta nella pratica clinica per lo studio funzionale di soggetti affetti da maculopatie, considerato che queste malattie determinano più o meno precocemente uno scotoma centrale alterando la fissazione. Lo scotoma centrale infatti (prima relativo e poi denso) comporta la perdita della fissazione retinica foveale e lo sviluppo di un’ area retinica preferenziale eccentrica (PRL) al fine di potere garantire un’area di fissazione indispensabile alle attività visive quotidiane. Infatti la valutazione microperimetrica evidenzia una correlazione significativa tra la dimensione dello scotoma denso e la velocità di lettura e l’acuità visiva per vicino . I pazienti sottoposti ad un training microperimetrico per spostare superiormente ed inferiormente il PRL (preferred retinal locus) migliorano significativamente la loro velocità di lettura.
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