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Metodo di cura per pazienti con funzionalità renale compromessa, consistente in una tecnica di depurazione del sangue fondata sui processi fisico-chimici. Lo scopo è quello di liberare l’organismo da sostanze indesiderate o tossiche, soprattutto scorie azotate, che non possono essere sufficientemente eliminate dai reni.
Tipo di dialisi detta anche emodialisi, che si avvale dell'uso di un apparecchiatura nota come “rene artificiale”. Il sangue del paziente viene fatto passare attraverso una membrana che può essere attraversata solo da piccole molecole. L’emodialisi consente la sopravvivenza di pazienti con patologia renali gravi o del tutto privi di reni.
Tecnica che applica il principio della dialisi alla membrana peritoneale Si attua introducendo nella cavità peritoneale una sonda collegata al contenitore del liquido dialitico che viene fatto defluire nella cavità, ove permane per un paio d'ore, depurando la cavità. Le sostanze tossiche presenti nel sangue passano nel liquido dializzante ed eliminate attraverso la stessa sonda d’entrata. Tale tecnica presuppone l'integrità della membrana peritoneale. La sua maggiore complicazione è la peritonite.
Processo di migrazione, tramite movimenti di tipo ameboide, con cui gli elementi figurati ematici (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) attraversano le pareti dei capillari.
Anomala emissione di feci liquide o poltacee, con aumento nella frequenza delle evacuazioni. È spesso accompagnata da vomito e febbre. Può essere causata da patologie dell'apparato digerente tra cui l’ipermotilità intestinale, modificazioni delle abitudini alimentari (diarrea del viaggiatore), infezioni, può essere anche innescata da allergie verso alcuni alimenti, da intossicazione. La diarrea può portare a disidratazione e collasso vascolare. Accanto al trattamento specifico dei fattori causali (antibiotici intestinali), si somministrano astringenti intestinali, antispastici e antidiarroici di sintesi che aumentano anche il riassorbimento di acqua e diminuiscono la motilità intestinale. Inoltre si deve provvedere alla reidratazione con soluzioni fisiologiche o glucosate.
Articolazione mobile, in cui tra i due capi articolari è presente una cavità, grazie ad essa le due superfici possono scorrere liberamente l'una sull'altra. Le diartrosi (per esempio, della spalla, dell'anca, del metacarpo) consentono in genere ampi movimenti. Nelle diartrosi le superfici articolari sono molto lisce perché ricoperte di un sottile rivestimento cartilagineo (la cartilagine articolare), la capsula articolare è costituita da un involucro detto membrana fibrosa, che avvolge l’articolazione fissandosi ai contorni delle superfici articolari. In alcune parti questa membrana è rafforzata da fasci fibrosi che ricevono il nome di legamenti articolari. Sulla sua superficie interna si trova una sottile lamina, anch'essa di natura connettivale, la membrana sinoviale. La cavità articolare è riempita da un liquido che lubrifica le pareti, il liquido sinoviale.
Processo di allontanamento permanente di due superfici ossee adiacenti che si produce a causa di traumi o patologie. Ad esempio la diastasi fra radio e ulna per distorsione del polso.
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