Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Farmaci
Klacid, Macladin, Veclam.
Indicazioni
Trattamento delle infezioni da germi sensibili del tratto rino-faringeo (laringiti, faringiti, tonsilliti), dei seni paranasali, del tratto respiratorio inferiore (bronchite, polmonite batterica, polmonite atipica) e delle otiti. Infezioni della pelle come impetigine, erisipela, follicoliti, foruncolosi e ferite infette.
Controindicazioni
Controindicata durante la gravidanza, nel periodo di allattamento, nei casi di allergia ai macrolidi e in concomitanza con la somministrazione di cisapride, pimozide, terfenadina. Essendo metabolizzata a livello epatico e renale è necessario usare cautela nella somministrazione in pazienti con insufficienza epatica e renale.
Interazioni
Sono conosciute le interazioni con omeprazolo, pimozide, simvastatina. Tacrolimus, terfenadina, fenitoina, ritonavir, anticoagulanti, antiistaminici non sedativi, carbamazepina, cisapride, digitalici, alcaloide dell'ergot, teofillina, rifampicina, rifabutina.
Di Admin (del 03/09/2013 @ 20:48:53, in Lettera C, visto n. 7864 volte)
è una delle quattro sporgenze ossee (due anteriori e due posteriori) poste ai quattro angoli della sella turcica dello sfenoide
Sinonimo di enema e di clistere. Introduzione nel retto-colon di mezzi di contrasto per lo studio radiologico del grosso intestino. Si parla di clisma opaco quando viene somministrata una sostanza opaca ai raggi X (in genere solfato di bario in soluzione acquosa), con lo scopo di dimostrare in modo grossolano la presenza di lesioni malformative, diverticolari o neoplastiche. Il clisma a doppio mezzo di contrasto è basato sull'introduzione di aria associata al solfato di bario, che consente una valutazione molto più precisa di tutto l'intestino crasso; viene preferito nella diagnosi di colite ulcerosa, malattia di Crohn del colon, colite ischemica, diverticolosi, polipi e tumori del colon-retto.
Di bob (del 18/01/2012 @ 13:34:08, in Lettera C, visto n. 2356 volte)
Esame radiologico utilizzato per diagnosticare sintomi dell’intestino crasso come sanguinamento rettale, diarrea cronica, alterazioni dell'alvo, dolore addominale, e malattie o alterazioni specifiche come stenosi, occlusioni intestinali, poliposi, alterazioni della motilità dei visceri, diverticolosi e cancro al colon.
Ci sono due tecniche principali: clisma opaco convenzionale e clisma opaco a doppio contrasto. In entrambe le tecniche vene introdotto per via rettale un tubicino ben lubrificato e una volta posizionato, viene rilasciato un mezzo di contrasto radiopaco, generalmente bario solfato. Questo tipo di operazione può essere agevolata dall’insufflazione di aria di un piccolo palloncino posizionato sulla punta della sonda, tale da favorire la ritenzione del bario all’interno del colon. Le manovre di riempimento provocano uno stimolo all’evacuazione che deve essere controllato fino a quando non si riceve il via libera del personale. A quel punto, svuotato l’intestino, è necessario sottoporsi a ulteriori radiografie.
Nel clisma opaco a doppio contrasto, al termine dell’evacuazione viene insufflata aria nel colon per favorire la distensione delle pareti e generare immagini di migliore qualità. Ciò rende il colon a doppio contrasto preferibile rispetto alla tecnica convenzionale.
La durata dell’esame varia a seconda della collaborazione del paziente, ma generalmente oscilla tra i 20 e i 40 minuti.
Il clisma opaco richiede una preparazione di alcuni giorni, durante i quali si raccomanda di evitare alimenti integrali, frutta, verdure, legumi, pane, pasta, zucchero, vino, liquori e cibi grassi. Sono consentiti, invece, carne alla griglia, pesce bollito, brodo, riso e uova sode. Il giorno precedente è opportuno integrare la dieta (particolarmente leggera quasi esclusivamente liquida) con preparazioni lassative.
Questo tipo di esame non viene eseguito in gravidanza, poiché i raggi x potrebbero danneggiare il nascituro. Sebbene non sia una procedura ad alto rischio, esiste la possibilità, durante l’insufflazione, di perforazione della parete intestinale specie in pazienti con diverticoli. In questo caso si dovrà procedere a un intervento chirurgico di chiusura. Piccoli sanguinamenti, invece, possono verificarsi in presenza di varici del plesso emorroidario.
Il clisma opaco non deve essere eseguito con mezzo di contrasto baritato in presenza di una emorragia e/o perforazione intestinale, poiché il bario non viene assorbito dall’organismo ma deve essere rimosso chirurgicamente. E’ sconsigliato l’utilizzo anche in presenza di diverticoli. In questi casi il clisma opaco viene eseguito impiegando un mezzo di contrasto iodato, solubile e riassorbibile.
Sinonimo di enema e di clisma. Introduzione nel retto-colon di mezzi di contrasto per lo studio radiologico del grosso intestino. Si parla di clisma opaco quando viene somministrata una sostanza opaca ai raggi X (in genere solfato di bario in soluzione acquosa), con lo scopo di dimostrare in modo grossolano la presenza di lesioni malformative, diverticolari o neoplastiche. Il clisma a doppio mezzo di contrasto è basato sull'introduzione di aria associata al solfato di bario, che consente una valutazione molto più precisa di tutto l'intestino crasso; viene preferito nella diagnosi di colite ulcerosa, malattia di Crohn del colon, colite ischemica, diverticolosi, polipi e tumori del colon-retto.
Il cloasma è un'accumulo di melanina nell'epidermide (melasma superficiale) o nel derma (melasma profondo) a carico di alcune aree fotoesposte del viso, nei soggetti predisposti. Per una stima della profondità del pigmento può essere utile osservare la paziente con una lampada di Wood. Il cloasma può insorgere in gravidanza, in seguito all'assunzione di contraccettivi orali e in tutte quelle situazioni più o meno occasionali di dominanza estrogenica (eccesso di estrogeni non bilanciato dal progesterone). Per la terapia del cloasma, si possono utilizzare diversi rimedi (es. creme ad alto fattore di protezione solare, sieri schiarenti o depigmentanti, alcuni tipi di peeling, laser, luce pulsata, radiofrequenza, etc), da valutare ognuno al momento della visita medica in base ad eventuali rischi o benefici, anche se per alcune forme di cloasma dermico o di vecchia data, non sempre si ottengono risultati apprezzabili, nonostante le nuove tecnologie e la correttezza delle terapie impiegate.
Il termine indica, in generale, una di molte copie identiche di qualcosa. In genetica ha varie accezioni. Può indicare una colonia di cellule geneticamente identiche derivanti dalla moltiplicazione di un unica cellula iniziale; oppure può indicare un individuo prodotto dalla cellula somatica di un altro individuo (come la pecora Dolly). Infine clone può indicare una di molte copie di un frammento di DNA, propagate all'interno di un vettore o prodotte mediante PCR (polymerase chain reaction).
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