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Stato infiammatorio della mucosa nasale, con sintomi come bruciore alle narici, cefalea, scolo nasale, della durata, in genere, quattro o cinque giorni. Il raffreddore è generalmente causato da virus ma esistono anche forme batteriche. Per il raffreddore da fieno o raffreddore allergico, vedi pollinosi. Nei lattanti, il raffreddore può essere pericoloso dal momento che rende difficile la suzione compromettendo così l'alimentazione; possono presentarsi anche vomito e diarrea e infiammazione di organi vicini con complicazioni anche gravi (otiti, sinusiti, meningiti). La terapia consiste nella somministrazione locale o per via generale di vasocostrittori e antistaminici per bloccare la secrezione nasale, ed eventualmente di antinfiammatori e febbrifughi.
La terapia naturaledel raffreddore, invece, si basa sull'utilizzo dell'echinacea (Echinacea purpurea, Echinacea angustifolia), pianta originaria dell'America indicata come antivirale naturale e immunostimolante. L'echinacea conterrebbe un antibiotico naturale (echinacoside) e una sostanza (echinaceina) in grado di contrastare l'azione dell'enzima ialuronidasi.
Linea che segna i margini di contatto o di fusione fra due parti di una o due formazioni anatomiche simmetriche.
Sono le articolazioni superiore e inferiore che consentono al radio di muoversi rispetto all'ulna, e quindi permettono i movimenti dell'avambraccio.
Caratteristica di tessuto organico i cui componenti non sono capaci di arrestare le radiazioni ionizzanti, i quali li attraversano e possono impressionare una pellicola posta al di là del tessuto.
Trattamento terapeutico che utilizza l'azione biologica delle radiazioni ionizzanti. I mezzi tradizionali includono gli apparecchi per roentgenterapia, dai quali si ottengono fasci di raggi X, utilizzati per irradiare dall'esterno il focolaio patologico; oppure sostanze radioattive naturali (preparati stabili di radio o labili di radon) adoperate per irradiare anche dall'interno, mediante introduzione in cavità o infissione nel tessuto morboso. I mezzi radioterapici più moderni consentono l'impiego di radiazioni di elevata energia, prodotte da radioisotopi (isotopoterapia).
Caratteristica di tessuto dell'organismo che può essere sottoposto con profitto all'azione ionizzante di radiazioni. La condizione di radiosensibilità è condizionata da molti fattori: ossigenazione del tessuto, caratteristiche delle molecole che ne costituiscono le cellule o la sostanza che lo compone, momento del ciclo cellulare ecc.
Tecnica radiodiagnostica che si basa sull'esame diretto, attraverso raggi X e su uno schermo fluorescente, di qualsiasi parte del corpo umano; permette l'indagine immediata della motilità e della funzione di alcuni organi,come ad esempio i polmoni. La radioscopìa viene utilizzata sempre meno usata per la notevole dose di radiazioni a cui espone.
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