Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sali dell'acido cianidrico, del quale hanno la stessa velenosità e lo stesso meccanismo d'azione sull'organismo (vedi cianidrico, acido). I più comuni cianuri sono quelli di bario, di ferro, di sodio, di potassio, usati in vari settori industriali.
Farmaci impiegati per ripristinare l'integrità della cute e delle superfici mucose alterate per azione di agenti traumatici, chimici, fisici o infettivi, in quanto favoriscono i processi riparativi dei tessuti stimolando la rigenerazione degli epiteli o delle strutture connettivali. I principali sono: la vitamina A, gli estrogeni, il collagene, la vitamina C, le vitamine del gruppo B e alcuni farmaci capaci di migliorare l'irrorazione sanguigna e l'ossigenazione dei tessuti (estratti embrionali, idrolisati proteici, aminoacidi, farmaci vasodilatatori). L'impiego di questi prodotti deve avvenire con moderazione, tempismo (in base agli stati e alle condizioni della lesione), e cercando di non inumidire o macerare troppo la ferita. Possono dare fenomeni di sensibilizzazione.
La pelle isola e protegge l’organismo dagli agenti esterni. In caso di ferita, la cute avvia un fenomeno biologico naturale: la cicatrizzazione.
La cicatrizzazione rappresenta un processo complesso di riparazione durante il quale l’organismo blocca l’emorragia, risana e richiude la ferita. Il tessuto leso quindi si ricostruisce e il danno viene riparato.
La cicatrizzazione si può schematicamente dividere in 3 fasi, caratterizzate da attività cellulari specifiche che portano alla riepitelizzazione cutanea seguendo sequenze cronologiche precise e collegate le une alle altre. Ogni fase è importante.
Fase 1: durata da 2 a 4 giorni. Innanzitutto si forma un coagulo ad opera delle piastrine che blocca il sanguinamento. Successivamente si innescano una serie di reazioni per difendersi da microbi e corpi estranei, combattendo così le infezioni. Il tessuto necrotico ed eventuali microrganismi patogeni vengono eliminati tramite l'attivazione di cellule specifiche che detergono la ferita. In questa fase si ha anche una contrazione della ferita, che accelera la guarigione in quanto riduce lo spazio che il tessuto neoformato deve occupare.
Fase 2: durata da 10 a 15 giorni. Si viene a formare il tessuto di granulazione, costituito da macrofagi, fibroblasti e una ricca rete di vasi neoformati. I fibroblasti iniziano a produrre fibre di collagene e di elastina. L’epitelio si forma con un meccanismo di scivolamento delle cellule epiteliali indenni dal trauma. Insieme a questo scivolamento le cellule dell’epitelio iniziano a riprodursi più velocemente. Nello stesso tempo, la ferita si contrae permettendo un riavvicinamento dei bordi fino a una totale chiusura. Questa fase è importante per evitare conseguenze a livello estetico. La cicatrizzazione non è uguale per tutti, in genere più la pelle è scura e la persona è giovane maggiori sono i rischi di una cicatrice antiestetica. Alcune zone del corpo, inoltre, cicatrizzano meno bene di altre (petto, sterno, schiena e articolazioni).
Fase 3: durata da 2 mesi a 2 anni. Durante questa fase si ha una continua formazione e rimodellamento di collagene ed elastina. Anche la neoformazione di vasi aumenta andando a costituire una ricca rete vascolare. La cicatrice continua poi lentamente il suo processo di maturazione e modellamento che può durare fino a due anni.
Sostanza dolcificante 30 volte superiore a quello dello zucchero. Trova impiego nell'alimentazione dei diabetici come sostituente della saccarina o in associazione con essa, rispetto alla quale ha sapore più gradevole. È stata avanzata l'ipotesi di una possibile attività cancerogena.
Infiammazione del corpo ciliare, perlopiù associata a processo infiammatorio a carico dell'iride, per cui si parla di iridociclite, o uveite anteriore.
Colpisce ambo i sessi, si presenta generalmente tra i 30 e i 40 anni, i dati sono troppo pochi per altre informazioni.
E' caratterizzata da annebbiamento visivo, e tardivamente, cataratta. Spesso correlata con eterocromia. È responsabile di circa il 2/3% dei casi di uveite.
Si ritiene che sia una patologia autoimmune, perché in molti pazienti si è riscontrata la presenza di autoanticorpi a distruzione dell'epitelio corneale. La causa esatta rimane sconosciuta.
I fattori scatenanti possano essere rintracciati negli agenti infettivi erpetici della rosolia o della toxoplasmosi.
La prognosi è generalmente buona.
Ciclo mestruale durante il quale non avviene l'ovulazione. Comporta sterilità.
Locuzione con la quale si indica la vita della cellula dal momento in cui nasce da una progenitrice al momento in cui cessa di esistere, duplicandosi in due cellule figlie. Il ciclo cellulare consta di due periodi principali: la divisione cellulare, che rappresenta il processo di distribuzione del materiale cellulare e del DNA tra due nuove cellule figlie, e l'interfase, che rappresenta il periodo di crescita della cellula. L'interfase è divisa a sua volta in tre fasi: la fase G1, in cui il DNA si prepara a duplicarsi; la fase S, o sintetica, in cui avvengono la sintesi delle proteine e la duplicazione del DNA; la fase G2, in cui la cellula assembla le strutture necessarie per poter dividere in parti uguali il corredo cromosomico tra le due cellule figlie e per la loro separazione durante la citodieresi. Vedi divisione della cellula.
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