C'è una variante genetica per tutto, anche per la tanoressia. Il termine, formato dall'unione delle parole anoressia e tanning (abbronzatura in inglese), è stato coniato dai medici dermatologi per indicare una errata percezione del proprio corpo e per identificare il disturbo di coloro che non si ritengono mai abbastanza abbronzati e che passano ore sotto il sole o nei centri estetici. La sindrome compulsiva da sole (SCS) rientra fra le dispercezioni corporee, quelle che gli anglosassoni chiamano nuove forme di dipendenza, e per curarla si ricorre a una nuova scienza, la neurodermatologia.
Ora pare che alla base di tutto ci sia un'alterazione genetica. Lo sostiene uno studio condotto dalla Yale University e pubblicato sulla rivisa Experimental Dermatology. La variante genetica in questione è PTCHD2. Per scoprirla i ricercatori hanno intervistato un gruppo di giovani sulle loro abitudini ...
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